mercoledì 21 luglio 2010

Festa PD a Piangipane. Incontro: "La scuola"

Potremmo dire incontro/scontro....
Due i punti che mi hanno particolarmente colpito:
  1. eravamo i soliti 4 gatti
  2. unità per raggiungere un obiettivo comune inesistente
E' triste vedere come in un incontro importante come quello di ieri per parlare di scuola in un momento in cui la scuola subisce affondi notevoli da parte del governo, si fosse così in pochi e soprattutto sempre i soliti.... Non mi stanno più bene le solite giustificazioni tipo è estate... fa caldo... le famiglie pensano solo alle ferie....
Insomma qui si parla del futuro della scuola ITALIANA!!! del futuro dei nostri figli!!!
E' ora di muoversi per allargare il cerchio! Le famiglie devono essere correttamente informate e bisogna cercare di "svegliarle" e di far capire che non è vero che non conta nulla!!!! E anche se così fosse, mai nascondersi bisogna far sentire la propria voce! Non siamo d'accordo e non lo saremo mai... altrimenti il governo si sentirà ancora più legittimato nel dire "Alle persone va bene così... non si lamentano!" Perchè questo è il messaggio che stiamo dando!

Mi è molto dispiaciuto l'atteggiamento dell'assessore provinciale della scuola. Mi aspettavo che appoggiasse i 750 che hanno fatto ricorso al TAR del Lazio per illegittimità.... E invece no.... la provincia non è d'accordo! Non vuole in questo periodo dire "piove governo ladro!" Ma preferisce andare al dialogo per ottenere qualcosa di positivo dal governo tramite le conferenze regioni/stato. Mi sta benissimo andare al dialogo! Ma non mi sta bene quando l'assessore non solo non si pone al fianco dei cittadini, ma pensa che l'unica cosa che i cittadini hanno espresso sia il pensiero "Piove, governo ladro!" NON E' COSI' ...
Grazie a DIO abbiamo ancora libertà di espressione!
Sempre se Limina non emette un'altra circolare....
La mia personalissima opinione è che se il PD avesse idee più chiare e le esprimesse sarebbe un punto a favore per ottenere maggiori consensi.... molti non si ritrovano più in questo partito che tenta sempre e comunque di rimanere in equilibrio su due sponde a volte troppo lontane...

Sonia Marchi

PIANGIPANE!

Questa sera alle 21.00 vi ricordo l'incontro sulla scuola alla festa di Piangipane.
Partecipate numerosi !!!!

Scuola, no del Tar a sospensiva riforma...

...ma circolari su organici sono illegittime
Accolto ricorso dello Snals per gli istituti tecnici e professionali, nei quali tornerà l'orario completo.


ROMA (20 luglio) - Il Tar del Lazio ha respinto la richiesta di sospensiva delle circolari su organici e iscrizioni nella scuola perché ha ritenuto che non sussiste, dall'applicazione di questi provvedimenti, un danno «grave e irreparabile». È questa la decisione presa dai giudici della III sezione bis, presieduti da Evasio Speranza, pur ammettendo che il ricorso, presentato da alcuni Comitati, dalla Flc-Cgil e da un nutrito schieramento di insegnanti e genitori, presenta «sufficienti elementi di fondatezza».Se la riforma non viene sospesa, le circolari ministeriali sugli organici sono comunque «illegittime», ha stabilito il Tar. Per i giudici amministrativi i ricorrenti non hanno «documentato nel giudizio posizioni specifiche (di studenti, docenti e dipendenti ATA) direttamente incise dalle circolari impugnate»; da ciò, l'inesistenza «di un danno attuale e concreto» che giustificherebbe «l'emissione del provvedimento di sospensione richiesto». I giudici però sono andati anche oltre. In particolare, ritenendo l'ammissibilità dei ricorsi «nella considerazione che le puntuali disposizioni dettate con le circolari impugnate ancorchè dirette agli uffici periferici dell'amministrazione scolastica, sono suscettibili di riverberare effetti concreti» nei riguardi dei ricorrenti. Ma anche, considerando che il ricorso presenta sufficienti elementi di fondatezza, ravvisando l'illegittimità: «della circolare ministeriale 17/10, essendo essa diretta a disciplinare le iscrizioni scolastiche entro il 26 marzo 2010 sulla base di ordinamenti scolastici a tale data non ancora in vigore», nonchè «della circolare ministeriale 37/10, che, nel disporre la trasmissione di uno schema di Decreto Interministeriale (emanato solo il successivo 6 luglio 2010) contenente le disposizioni sulle dotazioni organiche del personale docente per l'anno scolastico 2010/2011, e nell'anticiparne i contenuti, si sostanzia in circolare applicativa di un testo normativo ancora privo di efficacia e di rilievo giuridico».Il Tar del Lazio ha disposto che negli istituti tecnici e professionali torni l'orario completo, rende noto lo Snals che aveva presentato il ricorso. Il Tar con l'ordinanza del 19 luglio, n. 3363, ha sospeso i decreti con cui il Ministero della pubblica istruzione aveva unilateralmente deciso la riduzione degli orari di insegnamento negli istituti tecnici e professionali. La sospensione è destinata a durare fintanto che il Consiglio nazionale della pubblica istruzione esprimerà il proprio parere sull'iniziativa del Ministero che appare preordinata più a rispondere a economie di spesa che all'esigenza di valorizzare l'offerta formativa. Per espresso ordine del Giudice amministrativo il Ministero sarà tenuto a considerare le indicazioni formulate al riguardo dal Consiglio nazionale della pubblica istruzione. Grande soddisfazione è espressa dal segretario generale dello Snals-Confsal, Marco Paolo Nigi: «Da settembre i ragazzi degli istituti tecnici e professionali potranno continuare a godere di un monte ore di insegnamento adeguato, con indubbi riflessi positivi per tutto il corpo docente, di ruolo e precario. È inutile dire, infatti, che la riduzione delle ore di insegnamento nelle classi intermedie, oltre che a ledere i diritti dei discenti, avrebbe comportato degli effetti oltremodo negativi anche sui livelli occupazionali degli insegnanti. Lo Snals-Confsal auspica quindi che l'ordinanza del Tar possa costituire l'opportunità per una utile riflessione critica».

venerdì 16 luglio 2010

Scuola & Scuola


Al via il progetto "Qualità e merito"così Gelmini dà i voti ai docenti
Pagelle in arrivo per scuole e insegnanti. Borse di studio al merito e studenti sottoposti a test per valutare l'operato dei prof. Il ministro illustra la strada che la scuola percorrerà nei prossimi anni. Per arrivare a una classifica delle medie e delle superioridi SALVO INTRAVAIA
Maria Stella Gelmini
ROMA - Pagelle in arrivo per scuole e insegnanti. Ma non solo: borse di studio in base al merito, e non più in base al reddito, e studenti sottoposti a test oggettivi standard due volte all'anno, per verificare proprio l'operato degli insegnanti. Insomma: niente più fannulloni dietro la cattedra. Il tutto sarà accompagnato da un (probabile) ulteriore taglio alle ore di lezione. Nel presentare oggi il progetto "Qualità e merito", il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, ha indicato la strada che percorrerà la scuola italiana nei prossimi anni. E cioè: più qualità e meno quantità e, soprattutto, largo al merito. Ad affiancare la Gelmini in futuro ci sarà Roger Abravanel, autore del saggio Meritocrazia. Quattro proposte concrete per valorizzare il talento e rendere il nostro paese più ricco e più giusto.Per fare questo, già dal prossimo mese di settembre gli alunni delle scuole medie verranno sottoposti a due diversi test Invalsi standardizzati: il primo in ingresso (all'inizio dell'anno scolastico) e il secondo a fine anno. Il progetto è alle sue battute iniziali, ma è chiaro l'obiettivo del governo: tra pochi anni, sarà pronta la classifica delle scuole medie e anche quella delle scuole superiori. "Da settembre - fa sapere il ministro - con il nuovo anno scolastico (2010/2011), il progetto coinvolgerà mille scuole medie e, dal 2011/2012, anche la scuola superiore. Entro il 2013 il 50% delle scuole
medie sarà interessato dai test. Dal 2013 in poi - aggiunge - il Piano sarà esteso gradualmente a tutte le scuole medie italiane".Ma di che cosa si tratta? "Conclusa la prima fase del processo di riforma della scuola - spiega il ministro - il prossimo obiettivo da raggiungere è migliorare la qualità del sistema educativo". E lo strumento principe per fare decollare il nostro sistema-scuola sarà il test. "I test - sostiene Gelmini - permetteranno di rilevare le carenze di ogni singolo studente e di pianificare azioni mirate per colmare le lacune dimostrate". E in più "sarà possibile iniziare a valutare oggettivamente i rendimenti delle singole classi" in modo da "valorizzare l'autonomia scolastica, poiché darà agli istituti la possibilità di valutare i propri risultati e avviare un processo di miglioramento della qualità dell'insegnamento". Ma che consentiranno anche di promuovere la meritocrazia. "L'erogazione di borse di studio - fa notare la Gelmini - da assegnare agli studenti particolarmente meritevoli non può prescindere da una valutazione imparziale e credibile delle competenze dei ragazzi".Un primo passo per creare "un sistema nazionale di valutazione che sarà pienamente attivo con il completamento del corpo ispettivo, previsto nei prossimi mesi". E alla fine le "scuole saranno finalmente valutate su base oggettiva e sarà costituito un ranking nazionale degli istituti migliori". Un po' come avviene per gli atenei. Al centro del processo saranno ovviamente gli insegnanti, che dovranno sbracciarsi per rendere efficace la loro azione educativa. "Quest'anno - prosegue la Gelmini - i test hanno impegnato 17.600 studenti, verificando le competenze solo per quanto riguarda la Matematica. Dall'anno prossimo i ragazzi interessati saranno 50 mila e verranno esaminati anche sull'Italiano. I docenti coinvolti aumenteranno da 770 a 2 mila, assistiti da 200 tutor rispetto ai 68 dell'anno scorso".Secondo la coppia Gelmini-Abravanel dirottare il sistema scolastico verso la valutazione è necessario perché la "crisi che ha colpito l'economia mondiale ha evidenziato la necessità di un sistema d'istruzione in grado di fornire le competenze necessarie per affrontare la competizione internazionale e riprendere la strada della crescita". Obiettivo che non può essere raggiunto "senza l'introduzione di meccanismi e prove di valutazione oggettive elaborate sulla base di parametri standard ed internazionali: l'Italia è ormai l'ultimo paese in Europa nel quale la valutazione degli apprendimenti rappresenta esclusivamente un "fatto interno", che si realizza cioè tra l'insegnante e lo studente attraverso criteri del tutto soggettivi".I paesi che nei test Ocse-Pisa, rivolti agli studenti delle scuole medie, raggiungono i migliori risultati, ricorda il ministro, hanno anche un Pil pro capite più alto. E non è una questione di ore passate a scuola: "l'Italia ha il maggior numero di ore di insegnamento e allo stesso tempo i risultati più scarsi". "In passato - conclude il ministro - il criterio privilegiato dal sistema educativo del nostro Paese è stato la quantità. Questa scelta non ha affatto contribuito al successo scolastico degli studenti. Non è importante dunque quanto tempo gli studenti trascorrono a scuola, ma come investono il proprio tempo tra i banchi. E' evidente dunque che l'unica strada percorribile è migliorare la qualità del sistema, attraverso meccanismi di valutazione oggettiva".Ma l'opposizione dissente. "Prove standardizzate come quelle che l'Invalsi ha somministrato quest'anno all'esame di terza media - dichiara la senatrice del Pd, Mariangela Bastico - sono ampiamente estranee alle modalità della didattica d'aula volta alle conoscenze e non alle competenze misurate in queste prove. Quindi, questi test daranno sempre i risultati falsati". "Inoltre - aggiunge Bastico - credo che la valutazione debba far comprendere quali siano gli elementi di sistema per cui alcune scuole hanno una riconosciuta qualità e danno buoni risultati ed altre no". Una valutazione che, secondo la parlamentare, "deve essere rivolta all'organizzazione nel suo complesso e non solo ai singoli ragazzi e ai singoli docenti". "Non vorrei - conclude - che questi test servissero per un altra campagna pubblicitaria del ministro Gelmini legata alla meritocrazia o un altra occasione per gettare fango sugli insegnanti e sulla scuola. Se così non è, allora il ministro venga nelle Commissioni parlamentari competi per un confronto approfondito e costruttivo".

giovedì 15 luglio 2010

SCUOLA & TAR


Scuola. "La Regione con noi al Tar contro la riforma"
Dopo l'adesione della Provincia di Bologna al ricorso presentato da comitati e associazioni per annullare le disposizioni della Gelmini, i promotori fanno pressing su via Moro. "E' tempo di azioni concrete", dice Giovanni Favia della lista Cinque Stelle
BOLOGNA, 14 LUG. 2010 - Una battaglia partita senza fare tanto clamore, ma che potrebbe segnare una vittoria importante contro la disastrosa riforma della scuola. A correre alle armi è stata una cordata di associazioni che lo scorso aprile al Tar del Lazio ha presentato ricorso contro due circolari del ministro Gelmini spacciate come legge anche se ancora non lo erano. Provvedimenti ai quali gli istituti superiori si sono dovute adeguare nonostante il normale iter legislativo richiesto per tali disposizioni non fosse stato completato. Il ricorso, presentato da 755 tra docenti, studenti, genitori ed associazioni del mondo della scuola ieri ha raccolto il sostegno della Provincia di Bologna. La giunta guidata da Beatrice Draghetti ha infatti aderito a questo tipo di lotta per vie legali approvando una delibera che ha preso in considerazione gli effetti particolarmente gravosi indotti dalla riforma sul sistema scolastico dalla riforma. "Abbiamo ritenuto di aiutare - ha detto la Draghetti - considerando le fatiche che abbiamo vissuto quest'anno anche come ente locale". Per descrivere "il modo in cui viene trattata la scuola", la presidente della Provincia non ha usato mezzi termini: "Siamo alla frutta, per la prima volta non siamo neppure riusciti a fare uscire la guida con tutte le informazioni per iscriversi".L'appoggio della Provincia ha fatto esultare i promotori del ricorso al Tar che ora vorrebbero una presa di posizione analoga da parte della Regione. L'ente guidato da Vasco Errani ha i giorni contati per aderire, la data fissata per la prossima udienza a Roma è infatti il 19 luglio. A fare appello all'Emilia-Romagna è anche Giovanni Favia, consigliere regionale della lista civica legata a Beppe Grillo. "E' tempo non di dichiarazioni di intenti, ma di azioni concrete", si legge in una nota del movimento Cinque Stelle in cui Favia sottoline che "é giusto ricorrere a tutti i mezzi, quindi anche alle azioni legali, per fermare questa riforma che mira a distruggere la scuola pubblica".

lunedì 12 luglio 2010

PARTECIPATE NUMEROSI !!!




Carissimi!
Cerchiamo di essere numerosi all'incontro sulla scuola che si terrà a Piangipane mercoledì 21 luglio alle ore 21, alla sala del consiglio in piazza 22 Giugno.

Bene Comune?
Pubblica è meglio!

Parteciperanno:
Nadia Simoni assessora istruzione provincia di Ravenna
Bruno Moretti associazione "Scuola e Costituzione"
Monica Ottaviani segretaria generale FLC-CGIL Ravenna
Moderatore: Alessandro Bongarzone

mercoledì 7 luglio 2010

REPUBBLICA: Governo vs Regioni



Decreto in Aula giovedì, voto finale il 14 luglio
Ok a tagli flessibili per regioni 'virtuose'
Soglia di invalidità torna al 74%, ma aumentano le verifiche. Gli Enti locali protestano per il silenzio sulla richiesta di un confronto sui tagli. Fitto: "Giovedì vedo le Regioni con Tremonti". Errani: "Non è la soluzione"

ROMA - Inizierà giovedì 8 luglio in Aula al Senato l'esame della manovra economica, mentre il voto finale è previsto per mercoledì 14 luglio. Lo ha stabilito la conferenza dei capigruppo che si è svolta a Palazzo Madama. Intanto, alla vigilia della protesta dei disabili, dopo le dure proteste delle associazioni contro le norme contenute in manovra, il governo fa marcia indietro e annuncia attraverso il relatore Antonio Azzollini (Pdl) che la norma che alza dal 74 all'85% la soglia di invalidità per poter ottenere il relativo assegno sarà cancellata. L'emendamento è già stato depositato in Commissione Bilancio del Senato. "È stato presentato - ha detto Azzollini - e sarà approvato un emendamento che prevede uno scambio virtuoso. La soglia per poter ottenere l'assegno torna al 74% per tutti, ma vengono potenziati i controlli affinche quella soglia sia effettiva". I controlli passano da 200mila a 250mila.

Via libera a tagli flessibili per le Regioni virtuose. Sempre la Commissione Bilancio del Senato ha già dato il via libera all'emendamento del relatore Azzollini sul patto di stabilità che lascia invariati i tagli per Regioni, Province e Comuni, ma introduce una flessibilità nella ripartizione per le Regioni virtuose. "È stato approvato - ha detto Azzolini - il testo del mio emendamento sul patto di stabilità per Regioni ed enti locali che non modifica i saldi, ma dà linee di indirizzo per la ripartizione dei tagli per gli enti virtuosi". L'emendamento prevede che i tagli di 8,5 miliardi per le Regioni in due anni restano invariati, ma saranno premiate le Regioni virtuose che rispettano il patto di stabilità interno, che hanno spese per il personale più basse in rapporto alla spesa corrente, che frenano la spesa sanitaria e contrastano le false invalidità. Criteri e modalità dei tagli saranno decisi nella Conferenza Stato-regioni entro 90 giorni dalla conversione in legge della manovra. Anche sindaci (tagli per 3,7 miliardi) e Province (800 milioni) decideranno in Stato-Città.

Proprio le Regioni in mattinata avevano diffuso una nota con la quale definivano "gravissimo e inaccetabile" il diniego del governo a un incontro. Nel pomeriggio è intervenuto il ministro per gli Affari Regionali, Raffaele Fitto, che ha annunciato: "Questa mattina ho convocato la conferenza unificata Stato-Regioni per giovedì alle ore 15, con all'ordine del giorno la manovra. In quella sede sarà presente anche il ministro dell'Economia".

"Non è l'incontro che avevamo chiesto". Quella del Governo, però, è una risposta che non convince il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani: ''La convocazione della Conferenza Unificata - Stato-Regioni-Enti locali - per l'espressione del parere sulla manovra non risolve in alcun modo la questione posta dalle Regioni e dalle autonomie locali. Valuteremo domani nella Conferenza delle Regioni (che si riunisce in seduta straordinaria, ndr) cosa fare rispetto a tale convocazione''. In sostanza Errani sostiene che l'incontro è quello ordinario, già convocato. "Altra cosa è la richiesta di un incontro col presidente del Consiglio. Con cui aprire un dialogo sulla manovra. Non per chiuderlo''.

Formigoni: "Pronto a restituire le deleghe". "Non voglio credere che si voglia far partire uno scontro istituzionale". Lo ha detto al Tg3 il governatore della Lombardia, Roberto Formigoni, a proposito dell'incontro chiesto - e ad ora non ottenuto - con il premier sulla manovra economica. "Noi continuiamo a chiedere un dialogo istituzionale con il Governo. Francamente non riesco a credere che non ci siano spazi per un incontro" dell'esecutivo con le autonomie. Il governatore ha anche detto che la Lombardia, come tutte le altre Regioni è favorevole alla ripresa del dialogo per arrivare quanto prima ad un accordo col governo per rimodulare la manovra; "ma se nulla dovesse cambiare - ha aggiunto - sono favorevole alla restituzione delle deleghe" fissate dalla legge Bassanini.

In forse conferenza unificata. Il mancato incontro chiesto dalle autonomie con il premier potrebbe mettere a rischio anche la conferenza unificata prevista per giovedì. Il presidente dell'Anci e sindaco di Torino, Sergio Chiamparino, non si sbilancia oltre, ma in attesa dell'ufficio di presidenza dei Comuni italiani, convocato in via straordinaria per domani, al Tg3 anticipa: "non voglio anticipare niente, ma è evidente che in queste condizioni non possiamo presentarci alla conferenza unificata", cui partecipano il Governo, le Regioni, le Province, i Comuni, le Comunità Montane.

Invalidità, si torna al 74%. L'ennesima marcia indietro del governo riguarda l'invalidità. Azzollini ha annunciato che si torna alla soglia del 74% per accedere alla relativa pensione. La manovra aveva innalzato la soglia all'85%, ma in questo modo rimanevano escluse diverse patologie. Un primo emendamento del relatore aveva poi escluso dall'innalzamento all'85% una lista di patologie gravi. Con l'ultima novità annunciata da Azzollini si torna per tutti al 74%. Arriva, però, una stretta sui controlli sui falsi invalidi: "Ci sarà massimo rispetto per la vera invalidità - assicura il relatore -, ma lotta intransigente sulle false invalidità, con controlli che passano da 200mila a 250mila".

Fisco e imprese. Gli emendamenti sulle misure fiscali per le imprese, oggetto dell'accordo tra governo e Confindustria, ha annunciato Azzollini, saranno presentate in Commissione bilancio del Senato "entro la tarda serata di oggi". Sulla norma sui certificati verdi, invece, è ancora in corso una riflessione.

Lo scontro con le Regioni. "Non abbiamo fissato ancora nessun incontro con le Regioni, siamo aperti a qualche modifica, ma nella misura in cui non si superino i saldi già stabiliti, cioè i 24,9 miliardi di euro", aveva affermato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Paolo Bonaiuti, prima che Azzollini comunicasse che su questo fronte non ci saranno cambiamenti e prima che Fitto annunciasse la riunione di giovedì. "Bisogna accettare che la camicia è questa ed è stretta - aveva aggiunto il portavoce del premier - visto che in Inghilterra addirittura si pensa di togliere il posto a 20.000 poliziotti".

E gli Enti locali, per bocca di Errani, avevano insistito sulla volontà di cercare un accordo con il governo: "Voglio dire al presidente del Consiglio che voglio fare l'accordo con lui. Perché non voglio il conflitto istituzionale, che sarebbe un problema per il Paese". Tagli equi, "non chiediamo nient'altro - ha aggiunto - se il governo è d'accordo su questo punto, noi siamo pronti a fare l'accordo".

Chavez e il 'rito delle telefonate'. "Non vorrei che dopo Berlusconi venisse fuori Chavez. Dobbiamo ripristinare i concetti base della democrazia parlamentare perché non si può più andare avanti a colpi di decreti, fiducie e telefonate riparatrici. O il Parlamento riprende il suo ruolo o non c'è libertà per nessuno". Così Pier Luigi Bersani a un convegno del Pd torna a parlare della manovra e della telefonata di ieri tra Silvio Berlusconi e Emma Marcegaglia. "Oggi l'Avvenire si chiede -aggiunge - dove sono i soldi per i disabili dopo che si danno i soldi alle imprese. E' un buon titolo. La situazione sta degenerando e stiamo al rito della telefonata". Quindi Bersani fa un appello alla classe dirigente: "Mi rivolgo alla classe dirigente di questo Paese. Una classe dirigente è tale se non si comporta da corporazione, se non guarda solo ai propri interessi".

martedì 6 luglio 2010

Uniti si può fare ...

Ciao a tutti!
Grazie a Stefano di Faenza... ora c'è anche il blog per la scuola di Ravenna!
Cerchiamo di tenere le orecchie aperte e utilizziamo il passaparola per qualsiasi news in materia di scuola e tagli!